domenica 19 agosto 2012

dioxin/Taranto

{I am a dioxin victim}
Taranto, 2009

BioEntropia I

Sono di Taranto. In questi giorni si parla molto della mia città e mi spiace che tanta gente sia distratta dalle vacanze estive e non ascolti attentamente quello che sta accadendo. Anzi, quello che da sempre accade laggiù. Taranto è la città europea più inquinata e detiene da decenni il primato europeo per le morti a causa del cancro. Credo che pochi tarantini non abbiano un parente o un amico ammalato di cancro a causa del sacro mostro che ha garantito a larga parte della popolazione lavoro e morte. Aldilà delle responsabilità dell'ILVA, credo che Ottusità, Torpore, Distrazione, Ignoranza e Paura di ciascun tarantino siano la vera causa del gravissimo danno ambientale ed umano. Sento parlare di queste problematiche fin da quando ero   ragazzina, ma solo da qualche anno assisto ad una mobilitazione civile, peraltro avversata dai più. Tutte le argomentazioni vertono però sul risanamento ambientale, sulla possibilità cioè di continuare a lavorare e a sostenere la presunta vocazione industriale di questa città mettendo semplicemente la museruola al mostro perchè non sputi più veleno. Non ho mai sentito parlare nessun tarantino della possibilità di una riconversione totale della fabbrica (che - ricopio da wikipedia - si estende su una superficie di 15 chilometri quadri, con al suo interno 200 km di binari ferroviari, 50 km di strade, 190 km di nastri trasportatori, 5 altiforni e 5 convertitori), non ho mai saputo di un tarantino che sognasse la propria città SENZA la fabbrica, magari con un parco adiacente su una superficie di 15 km quadrati.
Taranto è stata fondata nell'ottavo secolo avanti Cristo, è stata capitale della Magna Grecia, possiede un patrimonio archeologico (mal tutelato) che fa invidia al mondo; il museo archeologico è  ricco dei più pregiati manufatti orafi magno-greci. E' depositaria di antichi  riti misterici, vanta una tradizione culinaria eccellente, è a due passi da piccole splendide oasi di mare. Se i tarantini imparassero a tenere pulite le proprie spiagge e ad essere educati, onesti ed ospitali con chi arriva da altri luoghi la città potrebbe vivere di solo turismo. 


Vi ricordate la bellissima casa della fata turchina del film di Comencini "Pinocchio"? E' a Taranto, in totale abbandono e marcescenza, non accessibile a nessuno, sotto il ponte punta-penna. 

Qualche anno fa sono stata invitata a partecipare ad una mostra collettiva di arte contemporanea, in un contesto esterno, quasi street-art. Si trattava di esporre le opere per le strade o in angoli della città perché l'arte fosse fruibile da tutti e i luoghi acquistassero interesse. Per quell'occasione preparai 5 tavole con gli ammalati di diossina giacenti su un letto di pattumiera. Un pò macabro, è vero. :) Raccolsi la spazzatura plastica sulle nostre spiagge belle e maltrattate dagli stessi tarantini e il mio intento era quello di mettere l'accento sulla responsabilità di ciascuno di noi nella tragedia che ci tocca vivere. 
Se sporco, maltratto e non ho rispetto 
per l'ambiente in cui vivo, 
se non ho consapevolezza della mia responsabilità 
riguardo alle decisioni che vengono prese 
in riferimento alla vocazione del territorio in cui vivo, 
se sono indolente o poco coraggioso 
per poter dire quello che penso, 
se non ho fantasia o impeto sufficienti 
per sognare una città diversa, 
se sono così ignorante da pensare che 
quando il cielo è azzurro 
certamente non è inquinato, 
allora 

sono io il vero responsabile di tutte 
le morti di cancro a Taranto.


Se non si comincerà a parlare fin da ora di RICONVERSIONE e non solo di RISANAMENTO, tra 100 anni il mostro sarà ancora là, ad  assicurare lavoro a qualcuno. 

2 commenti:

  1. non posso aggiungere nulla a quanto hai detto, condivido tutto il pensiero, ti lascio un segno del mio passaggio

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  2. Siamo sempre noi i responsabili ma è difficile da accettare ...

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